

In un’epoca in cui ci interroghiamo su che ripercussioni avranno le intelligenze artificiali sul mondo🌎🌍🌏 che conosciamo, sentire d’improvviso un tamburo che batte il ritmo e un cero di legno che viene fatto ballare, ci smuove sempre dentro qualcosa…Forse la chiave sta proprio nell’antichità di questo suono, quasi fosse un filo che ci tiene connessi a chi c’è stato prima di noi, qualcuno a cui, secoli fa, mentre passeggiava per le stesse vie è capitato improvvisamente di sentire lo stesso suono…Una presa che non vogliamo mollare perché ci ricorda chi siamo e che frequentiamo infondo la stessa realtà dei nostri antenati…aise’..
— ⚠️ PRIMA ANCORA DI INCOMINCIARE A RACCONTARE ⚠️ —
Come avete potuto notare scorrendo le foto del post, abbiamo voluto fare un piccolo regalo a chi presenzierà alla discesa dei Candelieri 2023. I nomi dei Gremi/Candelieri sono riportati in ordine di discesa. ❤️SALVA QUESTO POST💙 e utilizzalo come riferimento nella giornata del 14Agosto, se ti senti un attimo smarrito…Perchè é bello uscire a “fa’ casinu e bizzi cantu v’è”🗣️ma è anche bello capire perché una tradizione dura da secoli e sapere almeno davanti a quale gremio/candeliere ci troviamo. (Visto che ogni anno si sentono fantasticherie formidabili😂)
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In ordine di discesa: Braccianti, Autoferrotranvieri, Macellai, Fabbri, Piccapietre, Viandanti, Contadini, Falegnami, Ortolani, Calzolai, Muratori, Sarti, Massai.





—ADESSO CI LEGGIAMO UN PO’ DI STORIA——-
…Dicevamo…esistono tante vicende intorno alla tradizione dei 🕯️-Candelieri di Sassari-🕯️ le quali sarebbero in perfetto accordo con quello che ormai voi tutti riconoscete come “Mood VDD”; episodi un po’ sinistri e alcuni purtroppo macabri, come quello del piccolo M. il bambino che preso dall’entusiasmo, si arrampicò sulla cima del candeliere dei Muratori durante la sua vestizione, facendolo cadere e rimanendo schiacciato dal peso del cero [quell’anno i muratori sfilarono in segno di lutto]. La storia che racconteremo oggi, è però quella che narra le origini vere e proprie di questa tradizione, la quale non ha nulla da invidiare a quelle sopracitate in quanto a tinte dark. Studiosi e storici non sono ancora riusciti a stabilire con precisione in quale anno ebbe inizio -la Faradda-. I documenti esistenti per il periodo dal XIII alla fine del XV secolo permettono solo di formulare ipotesi, quel che sappiamo con certezza è che la manifestazione divenne voto e acquisì un assetto definitivo nel Cinquecento, epoca in cui Sassari fu investita da numerose pestilenze, la più devastante tra tutte, a detta di Enrico Costa, il maggiore storico Sassarese, sarebbe stata quella del 1527, diffusasi in seguito ad un'invasione delle truppe Francesi🐀🐀🐀 (e noi ci vogliamo credere).
Per farci un’idea su quanto furono devastanti le epidemie di Peste Bubbonica (LA MORTE NERA) di Sassari, queste ridussero la popolazione da 20000 anime a solo 5057, Pasquale Tola, ne racconta gli orrori in una lettera, attraverso descrizioni che non hanno niente da invidiare a quelle del Manzoni o di Tucidide:

«…Molti invece d’improvviso mentre erano sani, inizialmente erano presi da vampate di calore alla testa, arrossamenti degli occhi e infiammazioni e le parti interne, sia la faringe che la gola subito erano sanguinanti e emettevano un alito strano e maleodorante…in seguito dopo questi sintomi sopraggiungevano starnuti e raucedine e in non molto tempo la malattia scendeva al petto con uno spasmo violento e ogni volta che si stabiliva nello stomaco, lo rivolgeva, e sopraggiungevano svuotamenti di bile di tutti quei generi che sono stati catalogati dai medici, e questi (avvenivano) tra grandi sofferenze…I medici stessi nulla potevano, per fronteggiare questo morbo ignoto, che tentavano di curare, ma morivano più degli altri, in quanto più degli altri si avvicinavano ai malati, né serviva nessun altra tecnica umana; per quanto si formulassero suppliche tutto si rivelò inutile, alla fine rinunciarono a questi tentativi, vinti dal morbo funesto…»😰

Ma nell’Agosto del 1528, questo morbo fatale incomincia gradualmente a scemare di giorno in giorno, fino a cessare del tutto nella giornata del 14.
Ritenendo in tale fatto una diretta intercessione della Madre di Dio, le compagnie delle arti e mestieri della città, decisero che ognuna di esse avrebbe offerto un cero proprio alla Madonna di mezz’agosto, il quale avrebbe dovuto ardere🔥per una settimana al fianco del suo cataletto, ragione per cui arrivarono ad essere confezionati con 100libbre di cera vergine.
Questa festa è sopravvissuta a successive invasioni che hanno cercato di cancellarla e a periodi storici che l’hanno vanamente reputata anacronistica; oggi, pur conservando la sua anima, ha assunto dei tratti carichi di folklore popolare e a pensarci bene, rappresenta l’unica occasione di -Unanimismo- in cui la città si ri-identifica nelle proprie radici Socioculturali. 🎠❤️💙🎠
Alessio Pintus